IL CORPO CAUSALE
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IL CORPO CAUSALE
IL CORPO CAUSALE
Secondo i teosofi, i componenti del Sé Superiore sono tre, e cioè Atma, Buddhi e Manas. Un'altra definizione del Manas è corpo causale. Il sé inferiore è l'anima astrale, e alla morte del corpo fisico entra nel campo astrale del Kamaloka. Elementi indistruttibili, noti come "atomi permanenti", compongono i corpi fisico, astrale, mentale ed eterico. Insieme con l'aura, questi atomi permanenti registrano le esperienze di ciascuna incarnazione. Una rete buddhica di vita si estende dal Sé
Superiore verso il corpo eterico, e da qui essa si manifesta infine nel corpo fisico. Questi fili vitali (la corda d'argento) si ritirano al momento della morte, per avvolgersi nel fondo del cuore, e per assumere la forma di un'intelaiatura porpora e oro. Di lì essi migrano nella terza cavità cerebrale e, insieme con gli atomi permanenti, lasciano il corpo attraverso la sommità della testa. Il destino della parte astrale-eterica del sé inferiore è il Kamaloka, il campo astrale che circonda la Terra. Ivi l'anima può indulgere in qualsiasi desiderio senza timore di retribuzione alcuna. I desideri passati restano come skandha o elementi astrali, e torneranno nell'incarnazione successiva. Gli atomi permanenti si ritirano nel corpo mentale. Gli skandha (eterico-astrali o fisico-eterici) sono i latori del karma. Al termine della permanenza nel Kamaloka il Sé Superiore si addormenta per svegliarsi nel Devachan, che è il mondo dei pensieri. Esso è libero dalla causalità, e consiste solo di effetti. In questa dimensione l'unica attività è indulgere nei propri pensieri. Dopo che l'anima lascia il Devachan il corpo mentale viene abbandonato ed arriva nel Manas, componente del Sé Superiore, localizzato nel corpo causale. Un filo aureo di materia buddhica sta ad indicare il ritorno in una nuova incarnazione. Gli atomi permanenti del Sé Superiore accompagnano questa sostanza e portano con sé tutti i rimanenti skandha lasciati dietro negli altri piani inferiori. La condizione degli atomi permanenti e degli skandha che seguono determinano le condizioni della nuova vita.
Secondo i teosofi, i componenti del Sé Superiore sono tre, e cioè Atma, Buddhi e Manas. Un'altra definizione del Manas è corpo causale. Il sé inferiore è l'anima astrale, e alla morte del corpo fisico entra nel campo astrale del Kamaloka. Elementi indistruttibili, noti come "atomi permanenti", compongono i corpi fisico, astrale, mentale ed eterico. Insieme con l'aura, questi atomi permanenti registrano le esperienze di ciascuna incarnazione. Una rete buddhica di vita si estende dal Sé
Superiore verso il corpo eterico, e da qui essa si manifesta infine nel corpo fisico. Questi fili vitali (la corda d'argento) si ritirano al momento della morte, per avvolgersi nel fondo del cuore, e per assumere la forma di un'intelaiatura porpora e oro. Di lì essi migrano nella terza cavità cerebrale e, insieme con gli atomi permanenti, lasciano il corpo attraverso la sommità della testa. Il destino della parte astrale-eterica del sé inferiore è il Kamaloka, il campo astrale che circonda la Terra. Ivi l'anima può indulgere in qualsiasi desiderio senza timore di retribuzione alcuna. I desideri passati restano come skandha o elementi astrali, e torneranno nell'incarnazione successiva. Gli atomi permanenti si ritirano nel corpo mentale. Gli skandha (eterico-astrali o fisico-eterici) sono i latori del karma. Al termine della permanenza nel Kamaloka il Sé Superiore si addormenta per svegliarsi nel Devachan, che è il mondo dei pensieri. Esso è libero dalla causalità, e consiste solo di effetti. In questa dimensione l'unica attività è indulgere nei propri pensieri. Dopo che l'anima lascia il Devachan il corpo mentale viene abbandonato ed arriva nel Manas, componente del Sé Superiore, localizzato nel corpo causale. Un filo aureo di materia buddhica sta ad indicare il ritorno in una nuova incarnazione. Gli atomi permanenti del Sé Superiore accompagnano questa sostanza e portano con sé tutti i rimanenti skandha lasciati dietro negli altri piani inferiori. La condizione degli atomi permanenti e degli skandha che seguono determinano le condizioni della nuova vita.
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