L'APPROCCIO SCIENTIFICO
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L'APPROCCIO SCIENTIFICO
L'approccio scientifico
la scienza è il riferimento collettivo del sapere razionale. Del sapere, in particolare, utile a progettare e realizzare qualsiasi dispositivo o costruzione meccanica, ottica, idraulica, tecnologica ecc. che debba essere osservabile, prevedibile e ripetibile. È come un grande contenitore di conoscenza, diviso in scomparti normalmente non comunicanti, che riguarda la componente visibile e ripetibile della realtà spaziotemporale, i comportamenti e le leggi che sembrano governarli. La scienza moderna è stata concepita, fin dalla sua nascita, per evitare che interferisse con la religione. Per questo può occuparsi solo di cose materiali visibili, osservabili, ripetibili e dimostrabili, al fine di produrre altre cose materiali visibili, come oggetti di utilità pratica, e non può indagare l'invisibile.
Il fatto di indagare solo ciò che della realtà sembra essere sia osservabile sia ripetibile e dimostrabile è un approccio perfetto per costruire cose, oggetti, tecnologie che chiunque indistintamente deve poter vedere e utilizzare allo stesso modo. Il successo della scienza moderna in questo è evidente, grandioso e indiscutibile. Il problema, comune in genere a ogni essere umano, è quello di scambiare i limiti della propria visuale per i limiti del mondo e credere che ciò che non è visibile non può esistere. Il metodo scientifico non riconosce i propri limiti di indagine della realtà come propri limiti, ma come limiti della realtà. Finché una cosa non la si vede, fotografa, filma o misura, scientificamente non esiste; se qualcuno la vede ma altri no, scientificamente non esiste; se in molti la vedono ma non tutti, scientificamente non esiste; se tutti la vedono ma non è spiegabile con quello che la scienza ritiene vero, scientificamente non esiste.
Se davvero fosse reale solo ciò che è visibile a tutti, nessuno avrebbe potuto utilizare un telefonino prima della scoperta delle "invisibili" onde elettromagnetiche che permettono al telefonino di funzionare; nessuno si sarebbe potuto ammalare a causa di "invisibili" virus prima della loro scoperta ecc. La scienza, grazie alla tecnologia, ha esteso la capacità di vedere dei nostri occhi ma rimane limitata dalla necessità che si è imposta di dover osservare, fotografare, filmare o misurare una qualsiasi cosa per poterne accettare l'esistenza.
Il determinismo su cui si basa il metodo scientifico moderno esclude a priori la possibilità di qualsiasi miracolo, mentre il Modello Quantistico della realtà è caratterizzato da miracoli. Il principio di incertezza di Heisenberg, l'azione a distanza e l'esperimento della doppia fenditura sono ampiamente sufficienti per dimostrare in modo inequivocabile che la realtà è molto più vasta e possibilista di ciò cui l'osservazione, il realismo e il determinismo scientifico tendono a limitarla.
Per il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia,il rapporto tra ciò che della realtà è visibile e ciò che non lo è, è di uno a un miliardo. Probabilmente è molto più grande.
( ricordate, "c'è molto di più"...)
Anche se il metodo scientifico non è in grado di descrivere in modo completo la realtà, è comunque perfetto per produrre l'utilità pratica per cui è nato, come ad esempio telefonini in grado di funzionare allo stesso modo in mano a chiunque, felice o infelice, ottimista o pessimista, costruttivo o distruttivo. Un telefonino costruito secondo il Modello Quantistico della realtà sarebbe invece invendibile, perché molto instabile, sensibile alla consapevolezza e allo "stato" di chi lo usa...
Per una persona che non riesce e non sa come fare qualcosa, è più comodo ritenere la cosa impossibile che imparare a farla.
la scienza è il riferimento collettivo del sapere razionale. Del sapere, in particolare, utile a progettare e realizzare qualsiasi dispositivo o costruzione meccanica, ottica, idraulica, tecnologica ecc. che debba essere osservabile, prevedibile e ripetibile. È come un grande contenitore di conoscenza, diviso in scomparti normalmente non comunicanti, che riguarda la componente visibile e ripetibile della realtà spaziotemporale, i comportamenti e le leggi che sembrano governarli. La scienza moderna è stata concepita, fin dalla sua nascita, per evitare che interferisse con la religione. Per questo può occuparsi solo di cose materiali visibili, osservabili, ripetibili e dimostrabili, al fine di produrre altre cose materiali visibili, come oggetti di utilità pratica, e non può indagare l'invisibile.
Il fatto di indagare solo ciò che della realtà sembra essere sia osservabile sia ripetibile e dimostrabile è un approccio perfetto per costruire cose, oggetti, tecnologie che chiunque indistintamente deve poter vedere e utilizzare allo stesso modo. Il successo della scienza moderna in questo è evidente, grandioso e indiscutibile. Il problema, comune in genere a ogni essere umano, è quello di scambiare i limiti della propria visuale per i limiti del mondo e credere che ciò che non è visibile non può esistere. Il metodo scientifico non riconosce i propri limiti di indagine della realtà come propri limiti, ma come limiti della realtà. Finché una cosa non la si vede, fotografa, filma o misura, scientificamente non esiste; se qualcuno la vede ma altri no, scientificamente non esiste; se in molti la vedono ma non tutti, scientificamente non esiste; se tutti la vedono ma non è spiegabile con quello che la scienza ritiene vero, scientificamente non esiste.
Se davvero fosse reale solo ciò che è visibile a tutti, nessuno avrebbe potuto utilizare un telefonino prima della scoperta delle "invisibili" onde elettromagnetiche che permettono al telefonino di funzionare; nessuno si sarebbe potuto ammalare a causa di "invisibili" virus prima della loro scoperta ecc. La scienza, grazie alla tecnologia, ha esteso la capacità di vedere dei nostri occhi ma rimane limitata dalla necessità che si è imposta di dover osservare, fotografare, filmare o misurare una qualsiasi cosa per poterne accettare l'esistenza.
Il determinismo su cui si basa il metodo scientifico moderno esclude a priori la possibilità di qualsiasi miracolo, mentre il Modello Quantistico della realtà è caratterizzato da miracoli. Il principio di incertezza di Heisenberg, l'azione a distanza e l'esperimento della doppia fenditura sono ampiamente sufficienti per dimostrare in modo inequivocabile che la realtà è molto più vasta e possibilista di ciò cui l'osservazione, il realismo e il determinismo scientifico tendono a limitarla.
Per il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia,il rapporto tra ciò che della realtà è visibile e ciò che non lo è, è di uno a un miliardo. Probabilmente è molto più grande.
( ricordate, "c'è molto di più"...)
Anche se il metodo scientifico non è in grado di descrivere in modo completo la realtà, è comunque perfetto per produrre l'utilità pratica per cui è nato, come ad esempio telefonini in grado di funzionare allo stesso modo in mano a chiunque, felice o infelice, ottimista o pessimista, costruttivo o distruttivo. Un telefonino costruito secondo il Modello Quantistico della realtà sarebbe invece invendibile, perché molto instabile, sensibile alla consapevolezza e allo "stato" di chi lo usa...
Per una persona che non riesce e non sa come fare qualcosa, è più comodo ritenere la cosa impossibile che imparare a farla.
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